chi sono … per saperne di più su …
La
psicoterapia
costruttivista
ermeneutica
è
il
nome
dato
alla
elaborazione
italiana
della
psicoterapia
dei
costrutti
personali
proposta
da
George
A.
Kelly
come
applicazione
della
sua
teoria
dei
costrutti
personali
(TCP)
al
campo
della
clinica
e
della
psicoterapia.
Questa
elaborazione
è
stata
presentata
per
la
prima
volta
nel
1999
da
Gabriele
Chiari
e
Maria
Laura Nuzzo.
Il
costruttivismo
è
un
modo
di
intendere
l’esperienza
delle
persone
che
si
fonda
sull’idea
che
ognuno
di
noi
abbia
un
proprio
e
personale
modo
di
dare
senso
a
se
stesso,
agli
altri
e
al
mondo.
Nell'ottica
costruttivista
ermeneutica
l’accento
è
posto
sul
considerare
la
persona
come
una
sorta
di
interprete,
impegnata
costantemente
nel
dar
senso
alla
propria
esperienza.
Partendo
da
tali
presupposti
ed
entro
il
modello
teorico
della
Psicologia
dei
Costrutti
Personali
di
George
Kelly
(1955)
alcune
nozioni
tradizionalmente
centrali
in
psicologia
clinica
assumono
dei
significati molto particolari:
Ogni
esperienza
è
tale
agli
occhi
di
qualcuno.
Ogni
persona
ha
il
proprio
sguardo
e
le
proprie
ipotesi
sul
mondo,
di
cui
è
più
o
meno
consapevole,
ed
è
attraverso
di
queste
che
dà
forma
e
porta
avanti
la
propria
esperienza.
Una
piacevole
sorpresa
è
tale
agli
occhi
di
qualcuno,
un
incontro
deludente
è
tale
agli
occhi
di
qualcuno.
E
così
via.
La
nostra
esistenza
in
quanto
persone
è
sempre
un
incontro,
un
incontro
tra
noi
e
il
mondo.
Incontro
che
emerge
e
prende
forma
entro
un
senso
personale,
un’interpretazione,
implicita
od
esplicita,
costituita
da
significati
soggettivi,
unici
e
irripetibili.
La
nostra
personale
visione
del
mondo
ha
un
ruolo centrale nel generare, organizzare, elaborare il senso che accordiamo agli eventi.
Ciascuno
di
noi
è
costantemente
impegnato
nel
dare
senso
agli
eventi.
Siamo
di
continuo
presi
dal
tentare
di
comprendere
e
comprenderci,
dal
trarre
delle
linee
guida
secondo
le
quali,
più
o
meno
consapevolmente,
agire
con
noi
stessi
e
con
gli
altri.
Portiamo
con
noi
una
personale
visione
delle
cose
che
continuamente
evolve
e
che
colleghiamo
con
le
narrazioni
delle
persone
che
vivono
attorno
a
noi.
In
un
certo
senso
possiamo
considerare
la
persona
come
“una
forma
di
movimento”
(Kelly,
1955)
che
agisce
sulla
base
delle
anticipazioni
derivanti
dalle
proprie
interpretazioni.
Ognuno
diviene
se
stesso
in
un
processo
continuo
che
articola
il
modo
in
cui
porta
avanti
la
propria
vita,
intreccia
relazioni
con
gli
altri
e
fa
progetti.
Ogni
conoscenza
personale
è
legittima,
nessuna
è
l’unica
possibile.
Ogni
nostra
interpretazione
è
aperta
alla
riconsiderazione
e
soggetta
a
continue
ricostruzioni,
a
continue
reinterpretazioni
e
ridiscussioni.
Anche
i
più
scontati
eventi
della
vita
di
ogni
giorno
potrebbero
apparire
totalmente
trasformati
se
avessimo
abbastanza
creatività
da
costruirli
in
maniera
diversa.
Il
porsi
in
quest’ottica,
definita
da
Kelly
alternativismo
costruttivo,
è
un
aperto
invito
a
ripensare,
riconsiderare
e
rimettere
in
gioco
i
propri
modi
di
comprendere
se
stessi
e
gli
altri.
In
un
certo
senso
anche
gli
eventi
già
passati possono cambiare e assumere una nuovo senso qualora vengano reinterpretati alla luce di nuovi significati.
Non
si
parla
di
malattia
ma
di
disturbo.
Nella
psicologia
dei
costrutti
personali
il
disturbo
è
inteso
come
un
arresto
del
processo
di
elaborazione
del
sistema
di
significati
della
persona.
Il
modo
con
cui
abbiamo
dato
senso
alla
nostra
vita,
che
ci
ha
permesso
di
vivere
la
nostra
vita,
le
nostre
relazioni
e
di
crescere
non
funziona
più
e
qualsiasi
alternativa
è
impraticabile:
Più
il
blocco
è
ampio
più
porta
con
se
una
condizione
rilevante
di
sofferenza
e
una
sensazione
di
perdita
di
significato
del
vivere
quotidiano.
In
senso
generale,
il
malessere
e
il
disagio
delle
persone
viene
compreso
nei
termini
di
un
blocco,
di
una
sospensione
della
possibilità
di
fare
esperienza.
Il
percorso
terapeutico
mira
a
riattivare
il
processo
attraverso cui rielaboriamo i nostri significati e arricchiamo le nostre possibilità di azione.
E’ con questi presupposti che la Psicologia dei Costrutti Personali guarda alle persone.
L’esperienza
quotidiana
che
la
persona
fa
di
sé
e
del
mondo
è
sempre
legittima
e
significativa
pertanto
accompagnare
e
favorire
il
cambiamento
personale
significa
anche
assumere
un
atteggiamento
rispettoso
e
accettante
verso
l’esperienza
dell’altro.
Testi di riferimento
Kelly, G. A. (1955). “The psychology of personal constructs” vol. 1-2. New York: Norton
Chiari, G., & Nuzzo, M. L. (2010). “Constructivist psychotherapy: A narrative hermeneutic approach”. London: Routledge
Punto di vista Costruttivista Ermeneutico