Dott.ssa Giovanna Malangone - Iscrizione Albo prof. Psicologi F.V.G. n°491 sez.A - P.iva 02547480307 - WEB Designer Claudio Rosset

chi sono … per saperne di più su …

La

psicoterapia

costruttivista

ermeneutica

è

il

nome

dato

alla

elaborazione

italiana

della

psicoterapia

dei

costrutti

personali

proposta

da

George

A.

Kelly

come

applicazione

della

sua

teoria

dei

costrutti

personali

(TCP)

al

campo

della

clinica

e

della

psicoterapia.

Questa

elaborazione

è

stata

presentata

per

la

prima

volta

nel

1999

da

Gabriele

Chiari

e

Maria

Laura Nuzzo.

Il

costruttivismo

è

un

modo

di

intendere

l’esperienza

delle

persone

che

si

fonda

sull’idea

che

ognuno

di

noi

abbia

un

proprio

e

personale

modo

di

dare

senso

a

se

stesso,

agli

altri

e

al

mondo.

Nell'ottica

costruttivista

ermeneutica

l’accento

è

posto

sul

considerare

la

persona

come

una

sorta

di

interprete,

impegnata

costantemente

nel

dar

senso

alla

propria

esperienza.

Partendo

da

tali

presupposti

ed

entro

il

modello

teorico

della

Psicologia

dei

Costrutti

Personali

di

George

Kelly

(1955)

alcune

nozioni

tradizionalmente

centrali

in

psicologia

clinica

assumono

dei

significati molto particolari:

Ogni

esperienza

è

tale

agli

occhi

di

qualcuno.

Ogni

persona

ha

il

proprio

sguardo

e

le

proprie

ipotesi

sul

mondo,

di

cui

è

più

o

meno

consapevole,

ed

è

attraverso

di

queste

che

forma

e

porta

avanti

la

propria

esperienza.

Una

piacevole

sorpresa

è

tale

agli

occhi

di

qualcuno,

un

incontro

deludente

è

tale

agli

occhi

di

qualcuno.

E

così

via.

La

nostra

esistenza

in

quanto

persone

è

sempre

un

incontro,

un

incontro

tra

noi

e

il

mondo.

Incontro

che

emerge

e

prende

forma

entro

un

senso

personale,

un’interpretazione,

implicita

od

esplicita,

costituita

da

significati

soggettivi,

unici

e

irripetibili.

La

nostra

personale

visione

del

mondo

ha

un

ruolo centrale nel generare, organizzare, elaborare il senso che accordiamo agli eventi.

Ciascuno

di

noi

è

costantemente

impegnato

nel

dare

senso

agli

eventi.

Siamo

di

continuo

presi

dal

tentare

di

comprendere

e

comprenderci,

dal

trarre

delle

linee

guida

secondo

le

quali,

più

o

meno

consapevolmente,

agire

con

noi

stessi

e

con

gli

altri.

Portiamo

con

noi

una

personale

visione

delle

cose

che

continuamente

evolve

e

che

colleghiamo

con

le

narrazioni

delle

persone

che

vivono

attorno

a

noi.

In

un

certo

senso

possiamo

considerare

la

persona

come

“una

forma

di

movimento”

(Kelly,

1955)

che

agisce

sulla

base

delle

anticipazioni

derivanti

dalle

proprie

interpretazioni.

Ognuno

diviene

se

stesso

in

un

processo

continuo

che

articola

il

modo

in

cui

porta

avanti

la

propria

vita,

intreccia

relazioni

con

gli

altri

e

fa

progetti.

Ogni

conoscenza

personale

è

legittima,

nessuna

è

l’unica

possibile.

Ogni

nostra

interpretazione

è

aperta

alla

riconsiderazione

e

soggetta

a

continue

ricostruzioni,

a

continue

reinterpretazioni

e

ridiscussioni.

Anche

i

più

scontati

eventi

della

vita

di

ogni

giorno

potrebbero

apparire

totalmente

trasformati

se

avessimo

abbastanza

creatività

da

costruirli

in

maniera

diversa.

Il

porsi

in

quest’ottica,

definita

da

Kelly

alternativismo

costruttivo,

è

un

aperto

invito

a

ripensare,

riconsiderare

e

rimettere

in

gioco

i

propri

modi

di

comprendere

se

stessi

e

gli

altri.

In

un

certo

senso

anche

gli

eventi

già

passati possono cambiare e assumere una nuovo senso qualora vengano reinterpretati alla luce di nuovi significati.

Non

si

parla

di

malattia

ma

di

disturbo.

Nella

psicologia

dei

costrutti

personali

il

disturbo

è

inteso

come

un

arresto

del

processo

di

elaborazione

del

sistema

di

significati

della

persona.

Il

modo

con

cui

abbiamo

dato

senso

alla

nostra

vita,

che

ci

ha

permesso

di

vivere

la

nostra

vita,

le

nostre

relazioni

e

di

crescere

non

funziona

più

e

qualsiasi

alternativa

è

impraticabile:

Più

il

blocco

è

ampio

più

porta

con

se

una

condizione

rilevante

di

sofferenza

e

una

sensazione

di

perdita

di

significato

del

vivere

quotidiano.

In

senso

generale,

il

malessere

e

il

disagio

delle

persone

viene

compreso

nei

termini

di

un

blocco,

di

una

sospensione

della

possibilità

di

fare

esperienza.

Il

percorso

terapeutico

mira

a

riattivare

il

processo

attraverso cui rielaboriamo i nostri significati e arricchiamo le nostre possibilità di azione.

E’ con questi presupposti che la Psicologia dei Costrutti Personali guarda alle persone.

L’esperienza

quotidiana

che

la

persona

fa

di

e

del

mondo

è

sempre

legittima

e

significativa

pertanto

accompagnare

e

favorire

il

cambiamento

personale

significa

anche

assumere

un

atteggiamento

rispettoso

e

accettante

verso

l’esperienza

dell’altro.

Testi di riferimento

Kelly, G. A. (1955). “The psychology of personal constructs” vol. 1-2. New York: Norton Chiari, G., & Nuzzo, M. L. (2010). “Constructivist psychotherapy: A narrative hermeneutic approach”. London: Routledge
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Punto di vista Costruttivista Ermeneutico

Dott.ssa Giovanna Malangone Iscrizione Albo prof. Psicologi F.V.G. n°491 sez.A P.iva 02547480307 - WEB Designer Claudio Rosset

chi sono … per saperne di più su …

La

psicoterapia

costruttivista

ermeneutica

è

il

nome

dato

alla

elaborazione

italiana

della

psicoterapia

dei

costrutti

personali

proposta

da

George

A.

Kelly

come

applicazione

della

sua

teoria

dei

costrutti

personali

(TCP)

al

campo

della

clinica

e

della

psicoterapia.

Questa

elaborazione

è

stata

presentata

per

la

prima

volta nel 1999 da Gabriele Chiari e Maria Laura Nuzzo.

Il

costruttivismo

è

un

modo

di

intendere

l’esperienza

delle

persone

che

si

fonda

sull’idea

che

ognuno

di

noi

abbia

un

proprio

e

personale

modo

di

dare

senso

a

se

stesso,

agli

altri

e

al

mondo.

Nell'ottica

costruttivista

ermeneutica

l’accento

è

posto

sul

considerare

la

persona

come

una

sorta

di

interprete,

impegnata

costantemente

nel

dar

senso alla propria esperienza.

Partendo

da

tali

presupposti

ed

entro

il

modello

teorico

della

Psicologia

dei

Costrutti

Personali

di

George

Kelly

(1955)

alcune

nozioni

tradizionalmente

centrali

in

psicologia

clinica

assumono

dei

significati

molto

particolari:

Ogni

esperienza

è

tale

agli

occhi

di

qualcuno.

Ogni

persona

ha

il

proprio

sguardo

e

le

proprie

ipotesi

sul

mondo,

di

cui

è

più

o

meno

consapevole,

ed

è

attraverso

di

queste

che

forma

e

porta

avanti

la

propria

esperienza.

Una

piacevole

sorpresa

è

tale

agli

occhi

di

qualcuno,

un

incontro

deludente

è

tale

agli

occhi

di

qualcuno.

E

così

via.

La

nostra

esistenza

in

quanto

persone

è

sempre

un

incontro,

un

incontro

tra

noi

e

il

mondo.

Incontro

che

emerge

e

prende

forma

entro

un

senso

personale,

un’interpretazione,

implicita

od

esplicita,

costituita

da

significati

soggettivi,

unici

e

irripetibili.

La

nostra

personale

visione

del

mondo

ha

un

ruolo

centrale

nel

generare,

organizzare,

elaborare

il

senso che accordiamo agli eventi.

Ciascuno

di

noi

è

costantemente

impegnato

nel

dare

senso

agli

eventi.

Siamo

di

continuo

presi

dal

tentare

di

comprendere

e

comprenderci,

dal

trarre

delle

linee

guida

secondo

le

quali,

più

o

meno

consapevolmente,

agire

con

noi

stessi

e

con

gli

altri.

Portiamo

con

noi

una

personale

visione

delle

cose

che

continuamente

evolve

e

che

colleghiamo

con

le

narrazioni

delle

persone

che

vivono

attorno

a

noi.

In

un

certo

senso

possiamo

considerare

la

persona

come

“una

forma

di

movimento”

(Kelly,

1955)

che

agisce

sulla

base

delle

anticipazioni

derivanti

dalle

proprie

interpretazioni.

Ognuno

diviene

se

stesso

in

un

processo

continuo

che

articola

il

modo

in

cui

porta

avanti

la

propria

vita,

intreccia

relazioni

con

gli altri e fa progetti.

Ogni

conoscenza

personale

è

legittima,

nessuna

è

l’unica

possibile.

Ogni

nostra

interpretazione

è

aperta

alla

riconsiderazione

e

soggetta

a

continue

ricostruzioni,

a

continue

reinterpretazioni

e

ridiscussioni.

Anche

i

più

scontati

eventi

della

vita

di

ogni

giorno

potrebbero

apparire

totalmente

trasformati

se

avessimo

abbastanza

creatività

da

costruirli

in

maniera

diversa.

Il

porsi

in

quest’ottica,

definita

da

Kelly

alternativismo

costruttivo,

è

un

aperto

invito

a

ripensare,

riconsiderare

e

rimettere

in

gioco

i

propri

modi

di

comprendere

se

stessi

e

gli

altri.

In

un

certo

senso

anche

gli

eventi

già

passati

possono

cambiare

e

assumere

una

nuovo

senso

qualora

vengano

reinterpretati alla luce di nuovi significati.

Non

si

parla

di

malattia

ma

di

disturbo.

Nella

psicologia

dei

costrutti

personali

il

disturbo

è

inteso

come

un

arresto

del

processo

di

elaborazione

del

sistema

di

significati

della

persona.

Il

modo

con

cui

abbiamo

dato

senso

alla

nostra

vita,

che

ci

ha

permesso

di

vivere

la

nostra

vita,

le

nostre

relazioni

e

di

crescere

non

funziona

più

e

qualsiasi

alternativa

è

impraticabile:

Più

il

blocco

è

ampio

più

porta

con

se

una

condizione

rilevante

di

sofferenza

e

una

sensazione

di

perdita

di

significato

del

vivere

quotidiano.

In

senso

generale,

il

malessere

e

il

disagio

delle

persone

viene

compreso

nei

termini

di

un

blocco,

di

una

sospensione

della

possibilità

di

fare

esperienza.

Il

percorso

terapeutico

mira

a

riattivare

il

processo

attraverso

cui

rielaboriamo

i

nostri

significati

e

arricchiamo

le

nostre

possibilità

di

azione.

E’

con

questi

presupposti

che

la

Psicologia

dei

Costrutti

Personali guarda alle persone.

L’esperienza

quotidiana

che

la

persona

fa

di

e

del

mondo

è

sempre

legittima

e

significativa

pertanto

accompagnare

e

favorire

il

cambiamento

personale

significa

anche

assumere

un

atteggiamento

rispettoso

e accettante verso l’esperienza dell’altro.

Testi di riferimento

Kelly, G. A. (1955). “The psychology of personal constructs” vol. 1-2. New York: Norton Chiari, G., & Nuzzo, M. L. (2010). “Constructivist psychotherapy: A narrative hermeneutic approach”. London: Routledge
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Punto di vista

Costruttivista Ermeneutico